martedì 29 giugno 2010

Che siano maledetti!

(Lettera pubblicata su “Il Mattino” di Napoli il 18 novembre 1989)

Ho letto le dotte ed interessanti riflessioni critiche del prof. Fulvio Tessitore sul significato complessivo della storia di Napoli e sul “carattere” dei napoletani. E le dolenti, pessimistiche ed amare sue considerazioni (quasi un epitaffio) sulla decadenza ormai irreversibile della città, culminate nella indignata e vibrante invettiva (“Che siano maledetti!”) contro gli ignoti sfregiatori dell’arco di Castel Nuovo, vero e proprio simbolo di Napoli.
Mi sono tornate alla memoria le seguenti parole di Amedeo Maiuri: “C’è una depressione che è forse peggiore di quella economica” – scriveva il compianto archeologo nel suo “Epicedio” napoletano – “ed è la rassegnazione a subire una violenza non contro ciascuno di noi ma contro quel che è patrimonio di tutti”.
Ebbene, mi auguro che non vadano smarrite, da parte di tutti, almeno la volontà e la forza, civili e morali, di continuare ad indignarsi. Altrimenti, per Napoli, sarebbe davvero la fine.
Aldo Maiorano
Napoli

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