martedì 29 giugno 2010

Criccopoli: il paese dell'anti-Pericle

Qui in Italia, noi facciamo così. Il nostro governo favorisce i pochi invece dei molti, i ricchi invece dei poveri, gli evasori fiscali e gli estensori di bilanci falsi invece dei contribuenti onesti, per questo non è detto democrazia ma regime della cricca.
Le nostre leggi non assicurano una giustizia eguale per tutti, siamo garantisti solo coi potenti e giustizialisti solo con i più deboli.
Ci serviamo dello Stato e del potere per estendere i privilegi di chi ha di più e non sopportiamo le leggi, specie quelle non scritte la cui sanzione risiede soltanto nell’universale sentimento di ciò che è giusto e di buon senso. La Costituzione è, per noi, un inferno e siamo sospettosi dei giudici, razza antropologicamente diversa, e dei giornalisti specie se liberi e indipendenti e faziosi della libertà. Qui in Italia, noi facciamo così.
Consideriamo la cultura e il pensiero critico come un ostacolo al fare e trascuriamo i pubblici doveri per dedicarci alle nostre faccende e ai nostri personali piaceri, avvalendoci delle pubbliche cariche per risolvere i nostri interessi privati, talvolta anche a nostra insaputa. Qui in Italia, noi facciamo così.
La nostra patria è chiusa al mondo ed è per questo che cacciamo via gli stranieri, specie se poveri e clandestini. Qui in Italia, noi facciamo così.
Preferiamo l’energia nucleare alle fonti energetiche rinnovabili, il consumismo, il consumo del territorio e le grandi opere alla difesa del patrimonio turistico, ambientale e storico, per questo tagliamo le risorse alla cultura, alla ricerca e alla pubblica istruzione. Qui in Italia, noi facciamo così.
Ci piace il liberismo economico ma non il liberalismo, perché troppo etico. Ci piace stare dalla parte del più forte e dei vincenti. Crediamo che la felicità sia il frutto della corruzione e del potere dei soldi. Siamo il paese dei furbi, dei condoni, dei lodi, del falso in bilancio, dell’abusivismo edilizio, del conflitto d’interessi, del familismo amorale e delle veline e delle escort televisive in tutti i sensi. Qui in Italia, facciamo così.
Siamo tanto cattolici da essere diventati uno dei paesi più corrotti d’Europa, con la criminalità organizzata più potente, con i servizi sociali alle famiglie meno funzionali ed efficaci e con il più basso tasso di natalità.
Siamo il paese del gossip e della televisione commerciale ma difendiamo la privacy del potere a tutti i costi, contro ogni intercettazione; siamo il paese dell'Isola dei famosi e del Grande Fratello ma non ci sentiamo più fratelli d’Italia. Qui in Italia, noi ci siamo disfatti così.

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